27 dicembre 2007

Aggiudicato!

Voi seguite le aste su Ebay? Io si. Abbastanza di frequente. Diciamo che non ho mai fatto grandi affari, ma qualche piccolo oggetto a buon prezzo, l'ho portato a casa.
Oppure mi è capitato di riuscire a comprare un oggetto raro o introvabile nel raggio di 1000km.
Ma volevo rendere pubblica una cosa.
Ci son persone che seguono aste abbastanza comuni, come un cellulare nokia, un notebook Sony, ecc.
A 3 o 4 giorni dalla scadenza dell'asta offrono già delle cifre spropositate. Il prezzo sale inutilmente, e chi arriva l'ultimo minuto, fa un'offerta superiore e si aggiudica l'oggetto.
Il problema è che il prezzo è molto più alto di quello che si sarebbe potuto avere, non offrendo fino all'ultimo minuto, per fare solo il rush finale...

22 dicembre 2007

Odio la moviola

Odio la moviola, perchè taglia i filmati, rallenta le immagini, si perdono le emozioni e non mostra mai il seguito...
Sia nel calcio che in tutti gli altri sport, ma anche nei filmati comici che si trovano su internet, viene ripresentata la parte saliente del filmato, e tagliato l'esito, la reazione, la risata, l'effetto del danno.
In TV poi viene esasperata e solo pochi fotogrammi vengono ripetuti più e più volte.
Non ditemi che dalla moviola si capisce cosa è successo perché non ci credo.

E l'esito del fatto, spesso è più importante.
Ho visto un filmato dove un reporter viene investito da un'auto. Arrivano i soccorritori e SLAM! finisce.
Era interessante vedere lo stato del reporter e la reazione dell'automobilista secondo me...

07 novembre 2007

Non sai, ma devi sapere...

Se giochi a carte, non è detto che tu conosca il bridge. Il gioco che nascosto nelle sale di una volta, fino ai circoli pressoché abbandonati, stimola il cervello più di ogni altro.
Ci sono pagine e pagine di regole, tornei e tavoli improvvisati, corsi e improvvisazioni.
E anche se tutto ciò può essere il filo conduttore di molti giochi di carte, vi assicuro che non è da tutti giocare a bridge.
Così mi sono incuriosito quando mio padre ha iniziato il corso. E la sera, prima di andare a lezione mi raccontava qualche nuova regola o prassi da seguire durante il gioco.
Mi hanno colpito due cose in particolare. Forse tre.
Non si parla: ci sono dei segnalini per dichiarare le proprie intenzioni.
Si gioca col morto: uno dei due giocatori scopre le carte, e il compagno sceglie cosa deve giocare
Vince chi è bravo: tornei dove le carte giocate si raccolgono, per ricomporre una partita identica a quella precendente. I quattro giocatori successivi, quindi giocheranno con le stesse carte.
Vince davvero chi è più bravo.
E' un po' il mio sogno, cioè che in Formula1 gareggino tutti con la stessa macchina, per valorizzare il pilota.
Ma torniamo all'enciclopedia del brigde: visto che non si parla, non si possono usare toni per fare capire al compagno le proprie carte.
Mio padre l'ha riassunto dicendo:"non sai... ma devi sapere!"

01 novembre 2007

Stagioni accelerate

L'erba del vicino è sempre più verde, e immancabilmente anche l'autunno è più precoce. Così le foglie cadono prima. A pochi metri da casa mia, l'autunno è arrivato dieci giorni prima che da me. Sembra impossibile: abitazioni libere su 4 lati, alberi esposti in egual maniera, dimensione pressoché uguale, irrigazione con la stessa acqua.
A questo punto, grazie agli insegnamenti di Hitchcock, mi metto su una sedia in penombra, quando il sole al tramonto batte sulla fronte dei vicini. Loro non mi vedono e sto a scrutare cosa accade.
Beh, un giardiniere di mezza età, arrampicato come un ragazzino che ruba ciliegie, sta scuotendo i rami, e fa cadere le foglie, per ottimizzare la raccolta e la pulizia del manto erboso. Quelle più tenaci vengono brutalmente strappate, anticipando di qualche giorno il loro destino.

AAA cercasi

Cercasi sinonimo per cerniera, oltre che lampo, zip e... bottega!

27 giugno 2007

Avete presente le stastistiche?

Le statistiche? Mi fanno impazzire... nel senso buono, ovviamente. Le adoro, perchè in poche righe rappresentano una realtà.
Oddio non sempre...
Quando le indagini ABACUS chiedono per strada, quante volte si faccia l'amore, l'italiano medio risponde: "almeno una volta al giorno". Proprio nel giorno in cui è uscito di casa di corsa, non rientra fino a sera e la moglie fa il turno di notte! Qualcosa non quadra.
Però è una questione di dignità, orgoglio, patriottismo e senso di appartenenza al gruppo. Quel gruppo di privilegiati che hanno la possibilità, la voglia e l'attitudine ad essere dei mandinghi.
Le altre statistiche invece non sono forzatamente OTTIMISTICHE, e nella maggior parte dei casi, rispecchiano davvero la realtà, perché la gente intervistata non nega le proprie abitudini.
Prendiamo un campione di individui scelti a caso, e un'indagine svolta nella stessa maniera, dalla stessa persona, nello stesso giorno...
Ogni tanto però ho pensato che un'indagine potrebbe anche essere il contrario della realtà.
Immaginiamo che l'intervistatore fermi 10 persone solamente, chieda quale sia il gusto gelato preferito (ogni riferimento a post precedenti è puramente casuale), e, 9 persone su 10, rispondano caffè. Ci credereste? Credereste davvero che la maggior parte degli italiani preferisca il gusto caffè?
Allora penso che la popolazione di riferimento (questo è il termine esatto in statistica mi sembra) debba essere più numerosa e più rappresentativa possibile.
Può essere, infatti, l'intervistatore così sfortunato da trovare esattamente 9 casi su 10 che adorano il gusto caffè?
La statistica dice che è quasi impossile.
E così si rinizia da capo...

07 giugno 2007

Un euro, una pallina, un gusto

Io voto sempre per il gusto cioccolato, anche se un giorno provai l'accoppiata caffè/pesca, che a molti di voi farà ribrezzo. Ma in bocca era speciale...
Attenzione però al gusto cioccolato: deve essere cremoso, amaro e scuro. E assolutamente fresco, appena preparato. Perché d'estate il gelato subisce una tale trasformazione in una giornata, che una volta rimesso nel congelatore e riproposto il giorno dopo, cambia completamente le qualità gustative. E' annacquato. Diffidate delle imitazioni.
Se poi doveste trovare una gelateria che lavora al naturale, e prepara i gusti con la frutta fresca di stagione, beh, melone e pesca sono tra i più profumati.
Ma arriviamo al dunque: immaginiamo che vi mettano alle strette. Avete davanti un bel frigo, con 24/36 contenitori, etichette di ogni sorta, ma dovete scegliere un gusto solo. Si, una sola pallina, perchè il vostro capitale è di solo un euro (duramente sudato per 17 ore alla ricerca di una frase! ndr).
Beh, io forse rimarrei ancorato al gusto principe... IL PISTACCHIO!
La gente è incredibilmente abitudinaria, e se deve mangiare una sola pallina, non rischia...

28 maggio 2007

Stronza per un giorno

Imprevedibilmente, hai deciso di sfogarti. Di scaricare ciò che hai dentro. Perchè nonostante tu sia una delle persone più buone che io abbia mai conosciuto, accumuli un po' di rancore o un po' di amarezza. Se poi ti tagli un dito, e ti ciucci il polpastrello, senti il sapore del sangue, e in quel momento, sputi, amaro. Per tutti la soglia di sopportazione esiste, e alcuni eventi la abbassano, avvicinando il momento in cui si fanno delle cose che nessuno avrebbe immaginato.
Al TG si sentono regolamente le interviste ai vicini di casa di un omicida, che raccontano come fosse una persona che andava d'accordo con tutti, molto semplice, felice!
Ma non diciamo cazzate...
Se fosse stato veramente felice, avrebbe avuto la serenità per apprezzare i piccoli gesti d'affetto della moglie, le gioie dei figli nello scoprire il mondo. Avrebbe giocato col cane e acceso il camino nella prima fredda e umida sera d'autunno.

23 maggio 2007

1.11 col fuso di Greenwich

Sono le 1.11 del mattino. L'attenzione si è fermata sul display del videoregistratore impolverato che presenta questa simpatica combinazione numerica. A dire il vero sono le 2.11 perché questo aggeggio è uno delle cose tecnologiche che ho lasciato impostato sull'ora legale. Non per niente è impolverato!
Ho uno strano mal di testa, che mi attanaglia dalle 18.00 circa. Soprattutto nei movimenti più bruschi, è come se le pareti del cranio premessero a mo' di cerchio (Da lì forse il modo di dire "avere un cerchio alla testa"?).
Qualche sorso di Coca Cola mi da un senso di benessere. Sembra quasi un problema di digestione.
Ma mi infilo nel letto, e domani sarà tutto a posto.
La TV è spenta, come al solito. Odio lo zapping alla ricerca di una finta distrazione. Preferisco scrivere due righe, o leggerne altrettante, prima di addormentarmi con la penna in mano, il libro in faccia o un tasto premutooooooooooooooooooooooooooooooooooooo...

09 maggio 2007

Attenzione al vocabolario!

La cosa più bella (esageriamo) sarebbe poter eliminare una parola dal vocabolario, ma non perchè la gente non la usi, ma perchè non esista più quel significato. Mi spiego...
Se ci lamentiamo che la vita è monotona, ripetitiva e piatta, sarebbe carino e importante poter dare un pizzico di novità a tutte le nostre giornate. Però entriamo in un bar e chiediamo il solito caffè. Andiamo al McDonald's e mangiamo il solito panino. Andiamo al cinema e cerchiamo di sederci nel solito posto. Poi compriamo il giornale e giochiamo il Lotto nel solito tabacchino. Insomma, lasciatemelo dire: cheppppalle!
Una delle prime parole che toglierei è proprio questa: SOLITO.

28 aprile 2007

Binari gemelli

Quando due persone si trovano su due treni in direzione opposta, non ha senso che si sforzino per spostare la leva del cambio. Si rischia uno scontro come nei migliori film...
Se invece si trovano su due binari paralleli, la parola stessa presuppone che non si incontreranno mai. Per questo inutile provare a fare il salto, per aggrapparsi al finestrino all'Indiana Jones e rimanere spiaccicati sul fronte di una galleria alla Vil il Coyote!
Bisogna riconoscere le distanze e riconoscere che talvolta non sono scalabili. Proseguire nel proprio viaggio, per poi un giorno, sedersi nel vagone più sgombro, e proprio lì trovare l'anima gemella.

11 aprile 2007

Sete di conoscenza

E' indubbio che io abbia sete di conoscenza. E lo dimostra il fatto che ho pranzato con un rumeno, che per lutto tiene la barba da più di un mese. Così, scoprendo che è ortodosso, mi è venuto un dubbio sulla differenza tra cristiani ortodossi e cristiani cattolici. Ho scoperto che le differenze più comuni sono veramente poche se rapportate a tutto ciò che racconta la storia e su cui si basa l'ortodossia. (Per approfondimenti rimando a confronti/99 differenze )
Ma tutto questo ve lo racconto, non perché voglio tediarvi con la religione (io sono ateo con la O maiuscola!), ma perché oggi ho ricevuto un messaggino a metà pomeriggio che mi ha fatto sorridere; mai quanto stupire, però!
Recitava pressapoco così:"Pensa a qualcosa da dirmi che non so, perchè ho voglia di imparare qualcosa!"

09 aprile 2007

Silenzio, non voluto

Mi scuso, con i miei 25 lettori (battuta tratta dal Romanzo di A. Manzoni "I promessi sposi"), se ho tardato a farvi sognare con i miei pensieri e a farvi ridere con le mie sottili ironie (così sottili che talvolta neanche si leggono!).
Ho passato un periodo tumultuoso, dove il tempo era tiranno, ed il continuo rimandare, lasciava le pagine del blog inesorabilmente immutate. Qualcuno avrà anche deciso di non abbonarsi più. Recessione del contratto senza penale, rinnovo tacito, gratuito e bla bla bla.
I pensieri hanno spaziato, ho conosciuto nuove persone, iniziato anche una nuova collaborazione e sto per abbandonarne una vecchia.
E' cambiata anche la stagione (la poesia era in pieno inverno, oggi siamo in una splendida giornata primaverile...)
Il lupo perde il pelo, ma non il vizio, e così sono ancora qua, nella speranza che qualcuno mi legga ancora.

01 febbraio 2007

Alla fiera dell'est...

Anche la fiera di Sant'Orso,
ha fatto ormai il suo corso,
un tragitto organizzato,
senso unico obbligato,
ma il turista freddoloso,
sempre un po' parsimonioso,
non ha grande volontà,
fronte a tale abilità,
di un artista vecchio stampo,
che nel tempo di un lampo,
butta giù una mezza idea,
scrive, taglia, colora e crea,
io rimango un po' basito,
guardo, scruto e punto il dito,
poi mi fermo dove c'è folla,
ogni banco è un tira e molla,
c'è chi tratta e non dovrebbe,
all'artista vien la febbre,
ma un bicchiere di buon vino,
risistema l'intestino,
il giorno dopo si riparte,
quanta roba, quanta arte,
io mi fermo dal più vecchio,
scale, chiavi e anche un secchio,
c'è di tutto sul suo banco,
si capisce che è il più stanco,
per il legno si è prostrato,
un dito e un occhio ha lasciato,
io gli compro una scaletta,
a grandezza di puffetta,
il pezzo costa un euro a piolo,
non ci penso, compro al volo,
l'ho appeso nell'ufficio,
non è stato un sacrificio,
un piacere riguardarla,
un po' meno intagliarla,
quante ore di lavoro,
se ci penso valgon oro,
lui mi fa pure lo sconto,
e non sembra mica tonto,
è contento del mio approccio,
sembro quasi suo figlioccio,
lascio i soldi e mi allontano,
mi fa ciao con la mano,
son contento dell'acquisto,
così bello non l'ho mai visto,
viene fame a camminare,
tanti punti in cui mangiare,
dalla carne con polenta,
fino alla grappa alla menta,
mi ristoro in compagnia,
ogni pensiero vola via,
passo un'ora a Sant'Orso,
non avrò mai rimorso,
oggi parlano patuà,
anche quelli di città,
tutti tornano amici,
anche chi dalle pendici,
scende in centro alla Veillà,
si risveglia la città,
qui si vede raramente,
luci accese e tante gente,
c'è chi balla un po' dovunque,
si vergogna un po' comunque,
ma la festa è coinvolgente,
non importa proprio niente,
il giorno dopo tutti in ferie,
sbevazzate deleterie,
ma di fiera ce n'è una,
tutte le altre son nessuna,
io ne scrivo qui per voi,
dillo in giro se lo vuoi.

17 gennaio 2007

Avanza, il tempo, inesorabile.

Adoro il tempo e la sua perfezione; la rotazione e la rivoluzione terrestre; gli orologi da polso rigorosamente indossati a destra; il cronometro che non si ferma mai sullo stesso centesimo; i calendari con i santi sempre diversi; i relé per la luce delle scale; gli atlanti con il mio paesino mai presente; le enciclopedie con gli ultimi avvenimenti diventati storia; la sigla finale dei film, quando non viene tagliata; un termometro con la memoria dei massimi e minimi; le calcolatrici con la carta; gli orologi moderni da parete e il ticchettio che non ti fa addormentare; i timer per accendere e spegnere le luci dell'acquario; i tempi di una maratona; il display del videoregistratore sempre avanti e il display dello stereo sempre indietro; le funzioni di spegnimento automatico della luce di cortesia dell'auto; un assegno postdatato; il countdown di Capodanno; e forse mille altre cose...

04 gennaio 2007

L'autoradio canta...

Quando salgo in auto, nella mia auto, la mano si muove rapida e sicura sul cambio, controlla la folle, fa ruotare la chiave, accende l'autoradio, preme il tasto "random" (ascolto solo CD) e toglie il vecchio freno a mano... Talvolta però dimentico di accendere la radio e parto pensieroso. Mi è capitato di fare più di 100 km in silenzio. Ascoltavo me stesso, brontolavo, a volte ho anche parlato ad alta voce, preparando un discorso che non ho mai ripetuto a nessuno. Arrivato a destinazione mi stupivo di me stesso. Mi stupivo per essermi ascoltato. Per essermi criticato ad alta voce. Per aver eplicitato miei errori (quasi sempre ripetuti, perchè non è sempre vero che chi sbaglia impara).