04 agosto 2008

Dispenser di profumazione automatico

E bene sì, l'ho comprato. Dopo anni di invidia nei confronti dei ristoranti, dove le toilettes erano profumate ad ogni ora del giorno e della notte, ristoranti di classe s'intende, ho deciso di comprarlo.

Che cosa?
Un dispenser di profumazione automatico. Si tratta di quell'aggeggio, che ogni tot minuti, aziona un meccanismo che preme il cappuccio di un flacone, spruzza una dose di profumazione, e si rimette in posizione. Programmabile e configurabile, è semplicemente... geniale. Altro che Alberelli Magici, presine con botticini che funzionano solo i primi 2 giorni...
La ricarica in dotazione di chiama "Melodie", e lascia un leggero profumo di fiori misto a caramelle. Quello che si sente nei negozi, nel reparto gommose alla voce Mush Mellow!
Morale della favola, ho lo studio profumato 24/24h esattamente come i cessi di un ristorante.
Non trovate che sia fantastico? COME I CESSI DI UN RISTORANTE!

27 luglio 2008

Vivremmo anche senza mosche?

Sarà il titolo del mio secondo libro (alcuni si chiederanno quale sia il primo: lo sto scrivendo)
E' un concetto che mi attanaglia da mesi.
Riassumendo, potrei confermare che vivremmo anche senza mosche. Ma diversamente.
Intanto 12 mattine in più della nostra vita ci saremmo alzati di buon umore, invece che imbufaliti perché l'unica mosca nell'appartamento, è riuscita a posarsi su tutte le parti del nostro corpo, tranne quelle coperte. Altro che farci saltar la mosca al naso. Sull'orecchio, sul collo, ma, inesorabilmente intollerabile... sul labbro!
Insomma ci siamo svegliati male, io personalmente, poi, le do la caccia, per 5 minuti, fino a che uno straccio, con una frustata non la stordisce, e poi senza pietà le faccio fare un viaggio nello sciacquone (forse prima d'ora questa parola non l'avevo mai scritta, anzi ne sono certo).

Ma oltre a questi 12 episodi, pensate a coloro che lavorano nelle fabbriche di moschicidi, di serpentine fumanti, di palette per mosche, di nastri adesivi, di lampade fluorescenti, ecc. Ci sarebbe tutta questa gente che farebbe un altro lavoro, e probabilmente uno di loro, farebbe il nostro. E noi un altro...

Mosquito su YOUTUBE

26 maggio 2008

Autogrill

E' affascinante. Squallido, spesso deserto, mai pulito, ma affascinante. Come a confermare che siamo in viaggio, o come per fermarsi sulla malinconia che un posto così brutto può suscitare. Non importa, all'Autogrill ci si ferma. Il famoso panino, il caffè, benzina, ruota sgonfia, parabrezza con 198326738 moscerini schiacciati. Insomma, di ragioni per fermarsi ce ne sono migliaia, basta sceglierne una e... TIC TAC TIC TAC, la freccia dell'automobile inizia inesorabile a lampeggiare.
Poi ci sono autogrill e Autogrill (i secondi con la A maiuscola, esattamente come il loro marchio!)
In alcuni ti devi accontentare di panini di gomma... Altri (notare la A maiuscola!) hanno un self-service di tutto rispetto. Mai economico.
Il problema degli autogrill sono i bagni. Alcuni sembra che non ce l'abbiano o lo vogliano nascondere. Bisogna uscire, girare il fabbricato e riconoscere quello per uomini.
Altri sembrano alloggi signorili, e poi, dopo aver fatto il tuo bisognino, e esserti lavato le mani (fateci caso, alcuni solamente le lavano), vai verso l'asciugatore... E' troppo in alto. E per farlo partire devi mettere le mani esattamente sotto la bocca. Così appena alzi le braccia per farlo partire, ti gocciola tutto sui polsini... CHE ESPERIENZA TERRIBILE L'aUTOGRILL.

28 marzo 2008

Carta e penna

Non si tramanda più oralmente la leggenda. Con l'avvento dei computer, si lascia qualche traccia nei blog, su wikipedia o dentro qualche file; traccia di un po' di tutto. Del resto, il basso costo per archiviare, aiuta di certo. Basta schiacciare qualche tasto, e miracolosamente, in un certo settore del nostro hard disk, viene memorizzata una storia. Anche senza biblioteche di Alessandria, potete memorizzare tutta la vostra vita, anche fotografica, in pochi clic e senza scaffali.
Però vorrei farvi riflettere su una cosa: avete mai pensato che se, per qualsivoglia motivo, la corrente elettrica sparisse, le banche chiuderebbero? Esattamente. Non sarebbe possibile leggere cosa c'è memorizzato negli archivi, perché non sono scritti, ma digitati...

26 marzo 2008

DIPENDENZE

Che dipendenze hai? Chiamiamole anche vizi, manie e fobie... Fattori o situazioni, oggetti o cibi per cui compi azioni incondizionatamente, per cui faresti una follia.
Mettetevi comodi, io ne ho molte:
  • cioccolato fondente
  • cercare il significato di un termine
  • computer (dipendenza economica, mi da da vivere)
  • pianoforte (desidero imparare al più presto)
  • gatti (devo toccarli)
  • pomodori (devo mangiarli)
  • bistecca (devo... divorarne almeno 2)
  • musica (tutta, tranne quella che non mi piace)
  • motori (rombo, l'odore del diesel, andare veloce)
  • profumo di un libro appena stampato
E ce ne sarebbero altre... ma non voglio pensarci su, queste sono uscite spontaneamente.

Inutile dire che sono curioso. Voglio sapere i vostri vizi (eccone un altro mio)

Dall'elefante al topo

Senza seguire la catena alimentare, la dimensione, la longevità... insomma, senza un ordine preciso, salto con la mente da una specie animale all'altra. Penso agli gnu, alle giraffe, ai maiali e alle rane, ai ragni e ai topi.
Anche all'elefante, certo... l'ho scritto nel titolo!

Ma dal vivo, quanti di questi animali ho visto? Pochi. Certo in TV se ne vedono di così rari, che anche avendo il tempo (e il denaro) sarebbe difficile scoprirli. Ma anche solo parlando dei più comuni, vederli, toccarli, sentirli emettere quei versi, il cui nome è sempre un enigma (quale animale barrisce? Che verso fa l'oca?)... sarebbe bellissimo.
Inizierò dall'enciclopedia per poi visitare uno zoo, e finire, un giorno, in un safari.
Nel frattempo, oggi ho dedicato mezz'ora grattare la mia gatta sul collo. il punto per lei meno agibile forse, e così vedo che prova un gran piacere quando affondo le dita nel pelo...

02 gennaio 2008

Anno nuovo... vita nuova!

Chi ha pane non ha i denti... tranne sotto le feste. Qualche chilo in più, insalatiere piene di cioccolatini, neanche tutti buonissimi, e quelle cicche dolcissime alla fragola, comprate con la scusa della visita di qualche nipotina.
Addobbi sempre più scarsi, che alcuni tolgono già il 2 gennaio, altri puntualmente all'Epifania, come a dimostrare di crederci veramente. Altri ancora li tengono fino a fine gennaio, per pigrizia di impacchettare albero, presepe e lucine, e portare in cantina lo scatolone con scritto "addobbi".
Poi ci sono i buoni propositi per il 2008: dimagrire, risparmiare, aiutare gli altri, fare famiglia, cambiare casa. Se ne avvera il 20%, cioè uno solo. Scegliete voi quale.
Alla fine, siete tutti invitati alla "Fiera del luogo comune", cioè l'aperitivo di Natale, dove sono tutti più buoni, tutti sorridono, nessuno ha fatto ancora i regali, oppure "io quest'anno ci ho pensato il mese prima e li ho già fatti tutti"...
Si salutano anche i nemici, quei personaggi odiosi, che difficilmente passano inosservati, oggetto di scherno e pettegolezzo incondizionato. Un bel sorriso, una stretta di mano, e un finto interesse per cosa farà l'ultimo dell'anno.
Immancabilmente non deciderà fino al 31 sera...