01 febbraio 2007

Alla fiera dell'est...

Anche la fiera di Sant'Orso,
ha fatto ormai il suo corso,
un tragitto organizzato,
senso unico obbligato,
ma il turista freddoloso,
sempre un po' parsimonioso,
non ha grande volontà,
fronte a tale abilità,
di un artista vecchio stampo,
che nel tempo di un lampo,
butta giù una mezza idea,
scrive, taglia, colora e crea,
io rimango un po' basito,
guardo, scruto e punto il dito,
poi mi fermo dove c'è folla,
ogni banco è un tira e molla,
c'è chi tratta e non dovrebbe,
all'artista vien la febbre,
ma un bicchiere di buon vino,
risistema l'intestino,
il giorno dopo si riparte,
quanta roba, quanta arte,
io mi fermo dal più vecchio,
scale, chiavi e anche un secchio,
c'è di tutto sul suo banco,
si capisce che è il più stanco,
per il legno si è prostrato,
un dito e un occhio ha lasciato,
io gli compro una scaletta,
a grandezza di puffetta,
il pezzo costa un euro a piolo,
non ci penso, compro al volo,
l'ho appeso nell'ufficio,
non è stato un sacrificio,
un piacere riguardarla,
un po' meno intagliarla,
quante ore di lavoro,
se ci penso valgon oro,
lui mi fa pure lo sconto,
e non sembra mica tonto,
è contento del mio approccio,
sembro quasi suo figlioccio,
lascio i soldi e mi allontano,
mi fa ciao con la mano,
son contento dell'acquisto,
così bello non l'ho mai visto,
viene fame a camminare,
tanti punti in cui mangiare,
dalla carne con polenta,
fino alla grappa alla menta,
mi ristoro in compagnia,
ogni pensiero vola via,
passo un'ora a Sant'Orso,
non avrò mai rimorso,
oggi parlano patuà,
anche quelli di città,
tutti tornano amici,
anche chi dalle pendici,
scende in centro alla Veillà,
si risveglia la città,
qui si vede raramente,
luci accese e tante gente,
c'è chi balla un po' dovunque,
si vergogna un po' comunque,
ma la festa è coinvolgente,
non importa proprio niente,
il giorno dopo tutti in ferie,
sbevazzate deleterie,
ma di fiera ce n'è una,
tutte le altre son nessuna,
io ne scrivo qui per voi,
dillo in giro se lo vuoi.