17 gennaio 2007

Avanza, il tempo, inesorabile.

Adoro il tempo e la sua perfezione; la rotazione e la rivoluzione terrestre; gli orologi da polso rigorosamente indossati a destra; il cronometro che non si ferma mai sullo stesso centesimo; i calendari con i santi sempre diversi; i relé per la luce delle scale; gli atlanti con il mio paesino mai presente; le enciclopedie con gli ultimi avvenimenti diventati storia; la sigla finale dei film, quando non viene tagliata; un termometro con la memoria dei massimi e minimi; le calcolatrici con la carta; gli orologi moderni da parete e il ticchettio che non ti fa addormentare; i timer per accendere e spegnere le luci dell'acquario; i tempi di una maratona; il display del videoregistratore sempre avanti e il display dello stereo sempre indietro; le funzioni di spegnimento automatico della luce di cortesia dell'auto; un assegno postdatato; il countdown di Capodanno; e forse mille altre cose...

04 gennaio 2007

L'autoradio canta...

Quando salgo in auto, nella mia auto, la mano si muove rapida e sicura sul cambio, controlla la folle, fa ruotare la chiave, accende l'autoradio, preme il tasto "random" (ascolto solo CD) e toglie il vecchio freno a mano... Talvolta però dimentico di accendere la radio e parto pensieroso. Mi è capitato di fare più di 100 km in silenzio. Ascoltavo me stesso, brontolavo, a volte ho anche parlato ad alta voce, preparando un discorso che non ho mai ripetuto a nessuno. Arrivato a destinazione mi stupivo di me stesso. Mi stupivo per essermi ascoltato. Per essermi criticato ad alta voce. Per aver eplicitato miei errori (quasi sempre ripetuti, perchè non è sempre vero che chi sbaglia impara).