30 marzo 2006

Zoom

Hai mai visto l'Italia nel suo complesso? Un formicaio che brulica di idee, un insieme di colori dall'azzurro del mare, al verde dell'erba al bianco dei ghiacciai. Se poi però, la dividi in 20 parti uguali... beh non proprio uguali, e a ognuna di queste parti dai un nome, una storia differente, un dialetto e un piatto tipico, non capisci se l'Italia è l'insieme delle parti. Se la somma delle parti è uguale al tutto. Io penso di no. Non voglio crederlo perché adoro entrare nel dettaglio delle città, dei paesi, delle frazioni, fino alle singole case, stanze, persone! Quelle finestre che spesso la notte vedo spegnersi una dopo'altra. Alcune insieme. Per caso.

22 marzo 2006

Guarda come dondolo...

Non ho le gambe ad angolo fortunatamente. Mi sono emozionato guardando King Kong, lo ammetto. E non prendetemi in giro se un colossal esagerato, con dinosauri e insetti giganti riesce a toccarmi. Ci sono immagini che farebbero crollare chiunque. Achille insegna che ognuno di noi ha un punto debole, un romanticismo personale, un pulsante che ti fa ritornare bambino. Voglio dirvi due cose che mi emozionano: il gatto, mi affascina e mi fa sorridere. Un dondolo fermo mi rattrista: forse perchè quando è fermo , è quasi sempre vuoto.

20 marzo 2006

Guardo il temporale

Si alza il vento e accosto la finestra. Un'anta sbatte più volte come ad avvertire l'arrivo di un ospite non ben accetto. I vetri si puntinano, quelli a ovest. poi piccoli rigagnoli irregolari li rigano, fino a trasformare il solito panorama in un vecchio film.
L'asfalto caldo emana quell'odore che mi ricorda i pomeriggi passati a giocare con gli amici in cortile. Rispro la finestra e mi sporgo. Avrò avuto 6 anni, e ricordo perfettamente quella sensazione. Improvvisamente le condizioni atmosferiche diventavano avverse, e l'asfalto cotto dal sole rilasciava vapori che adoro.

02 marzo 2006

Prove generali

Non riesco a capire di quanti atti è composta la mia vita. Uno di questi finisce stasera. Proprio come la commedia che ho appena finito di applaudire. Un magico Pirandello rivisitato in chiave moderna e ironica da Carlo Cecchi. Il teatro era gremito, tanti giovani, facce inaspettate per una commedia della Saison Culturelle. Poche file dietro, una signora russava, e le amiche, consce del fatto che desse ancora più comicità alla scena, l'hanno lasciata assopita. Davanti invece, un simpatico omone dalla sonora risata, breve, scandita. Gli scappa il termine "geniale", poco raro per le opere di Pirandello, ma azzeccato come sempre. Mi sono divertito tanto, mai ridendo, ma caricandomi di energia, che ho trasmesso qualche ora dopo. In compagnia di una splendida Nadia, ho fatto ridere clienti, amici e... sconosciuti, in uno dei bistrot più belli che abbia mai vissuto! Sì vissuto, perchè lì dentro si vive e si rivive. E non sono le prove generali, ma lo spettacolo della vita, che ormai è iniziato. Chi è fuori non sa cosa si perde!