25 settembre 2006

Segni indelebili

Le ultime parole sono scritte a chiazze. Poi la punta diventa più difficile da trascinare. La sfera non scorre sul foglio segnandolo indelebilmente. Poi d'un tratto una ripresa, e il foglio si macchia. La mano ruota. Lo sguardo cade sulla punta come ad interrogare la penna stessa. Scuotiamo l'oggetto, bruciamo la punta, battiamo il retro sul tavolo. Poi ci rendiamo conto che è l'inesorabile fine di un oggetto che adoriamo. Spesso si tratta di una semplice biro trovata in chissà quale negozio o quale concorso. A volte invece si tratta di un bell'oggetto di design, bombato, d'acciaio o alluminio, laccato o di legno, inchiostro liquido, scatto sicuro, peso bilanciato. Magari ha una zona antiscivolo! Uno slogan o l'indirizzo di un'impresa edile, e l'origine completamente casuale.
Non resta che gettarla... purtroppo!
Le altre penne sulla scrivania le raccolgo come sempre prima di uscire, e le rimetto nel portapenne.