21 gennaio 2006

Scappo, ma da cosa?

Ho corso dall'auto fino alla pista d'imbarco. Nonostante la zona sia riscaldata e io abbia il fiatone, sono ancora infreddolito. La solita voce metallica mi distrae da questo senso di disagio per farmi sprofondare in uno peggiore, annunciando un ritardo fuori dalla mia portata. Esco dall'aeroporto e mi avvicino con passo svelto al primo taxi libero. L'autista con voce pacata e indifferente mi saluta e attende istruzioni. Non ne ho. Rimango in silenzio imbarazzato e quasi a mettere alla prova la sua pazienza. Per un attimo spero sia lui a guidarmi. Ma il tono della sua voce cambia. Diventa incuriosito e fermo. Non importa dove - gli rispondo - basta andare lontano...